A sei mesi dalla proclamazione della Pratica del canto lirico italiano come Patrimonio Immateriale UNESCO, ASSOLIRICA organizza un’importante occasione di confronto sulle tante problematiche legate alla professione e all’auspicato riconoscimento delle proposte lanciate in questi ultimi mesi dall’Associazione nel nuovo Codice dello Spettacolo di imminente emanazione da parte del Governo italiano.
A Bologna lunedì 29 aprile, presso la Sala San Rocco del Circolo Lirico Bolognese – via Monaldo Calari 4/2 – dalle ore 11 la tavola rotonda prevede la partecipazione di cantanti e di rappresentanti delle fondazioni lirico sinfoniche e di prestigiose istituzioni culturali. Durante la giornata interverranno tra gli altri il presidente di ASSOLIRICA Roberto Abbondanza, il vicepresidente Nicolò Ceriani, il Presidente del Comitato di Salvaguardia Federico Sacchi, il prof.Matteo Paoletti, consulente del gruppo di lavoro Legislazione e Finanziamenti per il Comitato di Salvaguardia, il sovrintendente del Teatro Comunale di Bologna Fulvio Macciardi, anche in veste di Presidente dell’Associazione nazionale delle Fondazioni Lirico Sinfoniche. Avrà la parola anche il prof. Alessandro Roccatagliati, direttore dell’Istituto degli Studi Verdiani.
Come è noto il contributo di ASSOLIRICA è stato determinante perché l’UNESCO arrivasse ad inserire “La pratica del canto lirico italiano” nella lista rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale. Il traguardo importantissimo è stato seguito con la massima attenzione dai media nazionali e internazionali. Conseguito dopo un lungo percorso – che verrà ricostruito durante la giornata del 29 aprile con una serie di interventi di Micaela Carosi, Roberto Abbondanza, Federico Sacchi e Matteo Paoletti – ha rappresentato l’opportunità di mettere a frutto un costante confronto professionale su un ampio ventaglio di problematiche, a partire dalla difesa e la diffusione del valore della musica e più specificatamente del teatro d’opera quale eccellenza e patrimonio della cultura della Repubblica Italiana. “È stato proprio il dialogo interno a questa comunità – spiega il direttivo di ASSOLIRICA – ad accendere la scintilla che avrebbe portato all’elaborazione di una prima bozza di dossier per candidare l’Opera lirica italiana alla commissione UNESCO.”
Questo traguardo può essere considerato un importante punto di svolta nella considerazione della pratica del canto in Italia. Come spiegano Francesco Bellotto, Orietta Calcinoni e Federico Sacchi in un saggio appena uscito sulla importante rivista di studi ‘Antropologia e teatro’, pubblicata dall’Università di Bologna:
“Sono numerose le implicazioni di carattere teorico e concettuale emerse dal processo della candidatura della ‘Pratica del canto lirico in Italia’ nella lista rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale. Prendiamo come esempio il concetto di ‘italianità’. Soffermandoci genericamente a considerare il repertorio corale, solistico e operistico è indubbio che esistano da secoli importantissimi generi e scuole nazionali al di fuori del territorio italiano. Tuttavia, quel che generalmente chiamiamo ‘tecnica vocale’, nasce, si sviluppa e si tramanda attorno alla lingua italiana. Tale prospettiva supera le categorie otto-novecentesche dei nazionalismi, trascendendo dai confini geopolitici per concretarsi, in maniera chiaramente mobile, transnazionale, paritaria e inclusiva, nella comunità dei suoi praticanti.”
A seguire, dalle ore 15.30 si terrà l’Assemblea dei Soci 2024, finalmente in presenza dopo tante occasioni nelle quali si era potuta svolgere soltanto online. Sarà un momento importante per vedersi e per rinsaldare, stavolta dal vivo, quel rapporto verace e profondo che lega tutti i protagonisti dello spettacolo dal vivo.